Comune di Saluzzo - portale istituzionale

Stemma e gonfalone

Stemma: troncato di azzurro e d’argento alla lettera gotica S d’oro attraversante, col capo del littorio: di rosso (porpora) al Fascio Littorio d’oro circondato da due rami di quercia e d’alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali. Corona marchionale (dall’atto di concessione del 1930).


Le prime attestazioni dello stemma risalgono alla seconda metà del XV secolo: nel 1466 compare sui capitelli e sulle mensole del chiostro del Convento di San Giovanni; Le famiglie patrizie, che cooperarono alla spesa necessaria per la costruzione del chiostro, fecero scolpire sui capitelli le proprie insegne. Anche il Comune partecipò alla spesa ed ebbe il suo stemma scolpito su capitelli, mensole e su una lastra di marmo. L’arma del Comune è lo scudo stesso della Casa Saluzzo, caricato di una S romana, gotica nella forma, dalle estremità troncate a spirale. Negli stessi anni lo stemma fu inoltre dipinto sul soffitto dell’antico Palazzo del Comune in Salita al Castello. Dal 1680 lo stemma di Saluzzo è insignito della corona marchionale.

Verso la fine del XVIII secolo in alcune attestazioni la S dello stemma è sostituita da due delfini ricurvi in senso inverso; il primo a introdurre il mutamento, motivato essenzialmente come vezzo artistico, è stato il celebre tipografo Giambattista Bodoni nella Chronotaxis dei Vescovi di Saluzzo, edita a Parma nel 1783: i due delfini combaciano direttamente con le mascelle inferiori nel centro dello scudo, torcendo il corpo l’uno a sinistra e l’altro a destra; quello che campeggia sul campo azzurro è di color argento, l’altro posto sullo scudo argento è invece di colore azzurro.

Dal secolo XIX entra in uso negli atti civici lo stemma dei delfini, raffigurati per lo più di colore oro, ma vi è introdotto il pomo, morsicato da entrambi. E in questo modo, ritenuto più elegante, passò nella consegna fatta il 19 aprile 1911, leggendovisi : « Scudo di argento a capo azzurro con entro la S composta di due delfini, di cui uno.in azzurro nella parte inferiore e l’altro di argento nella parte superiore» o capo azzurro. Quanto al colore dei delfini non si ebbe una norma stabile; talvolta si incontrano entrambi di oro; talvolta d’oro il primo, d’azzurro il secondo ; talvolta d’argento l’uno, d’ azzurro l’altro.

Pagine collegate

Dipende da: La città
Ultima modifica: 22 Novembre 2019 alle 14:11
Non hai trovato quel che cerchi? Contattaci
torna all'inizio del contenuto