Personaggi celebri
Personaggi celebri legati al territorio di Saluzzo
- Cesare Arbasia (1547(?) – 1607): pittore di corte di Carlo Emanuele I di Savoia. Fu attivo in Spagna (Cattedrali di Malaga e Cordoba), a Roma – ove fondò l’Accademia di San Luca, e nei domini sabaudi.
- Michele Todini (Saluzzo, 1625 ca. – Francia, forse Parigi, dopo 1676): costruttore di “meravigliosi meccanismi musicali”, divenne famoso per la galleria armonica, un clavicembalo con i registri del violino e della lira, collegato automaticamente ad altri tre clavicembali minori e ad un organo. Acquistata dalla famiglia Verospi e collocata nel palazzo di famiglia presso la Chiesa di S. Maddalena in Roma, la Galleria costituiva, ancora un secolo dopo, la meta di curiosi viaggiatori.
- Gioffredo Cappa (1647(?) – Saluzzo, 6.08.1717): aprì in città un laboratorio di liuteria, fu il più importante liutaio piemontese dei secc. XVII e XVIII: lo stile dei suoi lavori ai modelli degli Amati, tanto da rendere spesso problematica l’attribuzione. Apprezzate tra gli altri da Pugnani, Viotti e Paganini, le sue opere servirono egregiamente alla nascente scuola violinista piemontese e ancor oggi sono molto ricercate.
- Giuseppe Angelo dei conti di Saluzzo (Saluzzo, 1734 – Torino 1810): fisico e chimico, fondò a Torino l’Accademia delle Scienze e ne fu il primo presidente.
- Silvio Saverio Balbis (Caraglio, 29 ottobre 1737 – Saluzzo, 23 luglio 1796): di famiglia saluzzese, fu apprezzato autore di poesie e tra i primi a scrivere in dialetto piemontese. Guida all’ambiente culturale saluzzese dell’epoca, la sua casa era frequentata da Onorato Pellico, padre di Silvio, di cui Balbis è padrino.
- Giovanni Battista Bodoni (Saluzzo, 1740 – Parma 1813): si formò nell’arte tipografica nell’officina paterna saluzzese. Diresse la Stamperia Ducale di Parma nel 1768, disegnò e incise caratteri tipografici di estrema eleganza in tutti gli alfabeti conosciuti, pubblicò sontuose edizioni, ancor oggi riconosciute quali esempio di stile. Ha lasciato alla città natale una preziosa e importante collezione di 250 opere, conservate presso la Biblioteca Civica.
- Delfino Muletti (Saluzzo, 1755 – Cuneo 1808): di professione avvocato, ordinò l’archivio della città studiando e pubblicandone i documenti nelle “Memorie storiche e diplomatiche appartenenti alla città e ai Marchesi di Saluzzo”, minuziosa storia della città in dieci volumi dalle origini all’inizio dell’800.
- Diodata Saluzzo Roero (Saluzzo, 1774 – Torino 1840) figlia del conte Giuseppe Angelo Saluzzo, svolse un’intensa attività letteraria; anticipatrice del romanticismo, apprezzata da Monti e dall’Alfieri, Intrattenne rapporti epistolari con Madame di Staël, Monti, Bettinelli, Parini, Manzoni. Godette del consenso di Santorre di Santarosa, Ludovico di Breme, Foscolo, Byron, Lamartine.
- Goffredo Casalis (Saluzzo, 1781 – Torino 10.3.1856): Laureato in lettere, sacerdote, in giovinezza fu apprezzato autore di versi. Si dedicò poi a studi di filologia e di storia, che fruttarono in trent’anni di costante lavoro il monumentale “Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna” in 28 volumi (Torino, 1848).
- Silvio Pellico (Saluzzo, 1789 – Torino 1854): patriota e scrittore, in gioventù fu autore teatrale di grande successo (Francesca da Rimini, 1815). Carbonaro e redattore de “il conciliatore”, storico giornali antiabsburgico, fu incarcerato nella fortezza dello Spielberg. Raggiunse fama mondiale con “Le mie prigioni” (1832), pubblicato dopo la liberazione, toccante testimonianza dell’esperienza spirituale e politica del primo Risorgimento.
- Carlo Alberto Dalla Chiesa (Saluzzo, 27.09.1920 – Palermo 3.09.1982):fece la prima esperienza bellica come sottotenente di fanteria in Montenegro, e nel ’42 passò nell’Arma dei carabinieri partecipando alla guerra di liberazione, alla cui conclusione fu decorato con medaglia d’argento al valor militare e con due croci al merito. Nel 1978 gli fu affidato l’incarico di coordinare le forze di polizia impegnate nella lotta contro il terrorismo; l’anno successivo fu promosso generale di divisione nella I divisione carabinieri «Pastrengo» di Milano; nel 1981 fu nominato vice comandante generale dell’Arma. Pochi mesi dopo gli fu affidata dal governo la prefettura di Palermo per arginare la recrudescenza della mafia, che il 3 settembre 1982 lo uccise all’uscita dalla prefettura.
- Magda Olivero (Saluzzo, 25 marzo 1910 – Milano, 8 settembre 2014) Sin dall’infanzia dimostra indubbie qualità artistiche e studia pianoforte, armonia, contrappunto e canto; debutta al Teatro Vittorio Emanuele di Torino nel 1933 nel ruolo di Lauretta nell’opera «Gianni Schicchi» di Puccini. Giunge ben presto nei maggiori teatri italiani con le opere del più acclamato repertorio operistico, eccellendo in «Traviata» e «Adriana Lecouvreur», l’opera più «sua», a giudizio dello stesso autore, Francesco Cilea. All’estero calca i più importanti palcoscenici, accolta sempre con entusiasmo, particolarmente negli Stati Uniti.
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